Il termine INCIA deriva dall'antica denominazione del fiume Enza che separa, dall'Appenino fino al Po,
la provincia di Parma da quella di Reggio Emilia.
Le pietre raccolte nel letto del fiume per realizzare questi oggetti sono immobili e arcane presenze;
il loro tempo è quello lento e smisurato dell'erosione, dell'acqua che consuma e modella.
Utilizzate per secoli nelle costruzioni di case, edifici, castelli, appaiono oggi lontane, quasi insignificanti.
Da tale suggestione è sorta così una piccola comunità "aliena", non ancora identificata, composta da pezzi contraddistinti
dal proprio "carattere" - chi più alto, chi più basso, chi più inciso - ma parimenti dotati di tre "occhi" e tre piedi.
La serie INCIA costituisce anche una testimonianza dolorosa.
Dove non ha potuto la durata geologica, infatti, ci ha pensato la speculazione: le pietre dell'Enza stanno scomparendo frantumate
da pale meccaniche ed escavatori in un saccheggio silenzioso perpetrato in nome del progresso.
The terminology INCIA derives from the ancient name of the Enza river which separates, from the Appenines till the Po,
the province of Parma from the Reggio Emilia one.
The stones collected in the river bed to create these objects are arcane and real estate presences;
it's lifetime is the one of slow erosion, the one of water sculpturing and consuming.
From such suggestion we created a small alien community, not yet identified,
composed by pieces signed by their own character - taller, smaller, pointed - but gifted in the same way of three "eyes" and three feet.
The INCIA series constitutes also a painful testimony. Where the geology didn't last, in fact, the speculation did.
The Enza stones are disappearing crashed by mechanical pales and escavators in a silent robbery protected by the name of progress.